FAQ

Aggiornato al 22 giugno 2020

FAQ

 

Cos'è la CRS per il Cittadino

La CRS è una tessera sanitaria nazionale contiene il codice fiscale, é una tessera di assicurazione di malattia gratuita ed è stata spedita a casa a tutti i cittadini iscritti al Servizio Sanitario della Regione Lombardia

Per accedere al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (cartella sanitaria completa personale virtuale) é necessario richiedere il codice PIN  sul sito www.crs.regione.lombardia.it

ed esprimere il consenso al trattamento dei dati personali.

Quest'ultimo permetterà al medico curante  di visualizzare i referti di visite  ed esami, i verbali di pronto soccorso e le lettere di dimissioni.

 Perchè il telefono della dott.ssa Corbella è sempre occupato? :

  1. nei periodi epidemici (tanti bambini malati contemporaneamente) tanti genitori hanno bisogno di un contatto telefonico con il pediatra.
  2. in caso di problemi relazionali, sociali o scolastici importanti i genitori e il pediatra necessitano di spazi di approfondimento delle tematiche.
  3. il pediatra può essere contattato o contattare i colleghi nella fascia oraria mattutina.
  4. una motivazione frequente per il prolungamento delle singole telefonate con i pazienti è la mancanza di carta e penna nel momento del colloquio del pediatra.la necessità di ripetere più volte i concetti per permettere la memorlizzazione o l'attesa nella ricerca di carta e penna fanno accumulare preziosi minuti che potrebbero essere dedicati ad altre persone.

Cosa faccio se il bambino si ammala dopo le 9.30 ?:
In qualsiasi ora del giorno e della notte il bambino presenti dei sintomi la prima cosa da fare è chiedersi : cosa so fare?  So misurare la temperatura, offrire liquidi freschi zuccherati in caso di inappetenza, somministrare paracetamolo in caso di febbre o dolore, aspettare 45 minuti per verificare l'effetto della terapia antifebbre e antidolore, so coccolare e consolare il bambino spaventato? Piccole/grandi cose che tutti i genitori sanno fare ma che nel momento della malattia acuta sembrano "scomparire".

Comunque dopo le 9.30 del mattino:  solo se avete una domanda che esige una risposta entro le ore 20.00 del giorno stesso o solo se ritenete di avere una reale emergenza inviate un sms o un whatsapp al numero della dott.ssa Corbella: 393 8581751, sarete richiamati appena possibile. 

Cosa faccio se il bambino si ammala la notte, il sabato, la domenica o nei giorni prefestivi e festivi ? 

In qualsiasi ora del giorno e della notte il bambino presenti dei sintomi la prima cosa da fare è chiedersi : cosa so fare?  So misurare la temperatura, offrire liquidi freschi zuccherati in caso di inappetenza, somministrare paracetamolo in caso di febbre o dolore, aspettare 45 minuti per verificare l'effetto della terapia antifebbre e antidolore, so coccolare e consolare il bambino spaventato? Piccole/grandi cose che tutti i genitori sanno fare ma che nel momento della malattia acuta sembrano "scomparire".

Comunque in caso di urgenza non differibile, potete rivolgervi al servizio di Continuità Assistenzia (ex Guardia Medica), centrale telefonica di coordinamento per tutta la ASL MI2  contattabile al n. verde 848 800 804.Il servizio è in funzione dal lunedì al venerdì dalle ore 20.00 della sera alle ore 8.00 del mattino;
Il sabato e i giorni prefestivi dalle ore 8.00 del mattino alle ore 8.00 del mattino del giorno successivo;
I giorni festivi dalle ore 8.00 del mattino alle ore 8.00 del mattino del successivo giorno lavorativo.

Se vostro figlio ha un'età inferiore ai 6 mesi di vita e ritenete di avere un' urgenza non differibilepotete rivolgervi direttamente  al servizio di Pronto Soccorso Pediatrico dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano tel. 02 98052437

Quando devo rivolgermi al Pronto soccorso o al 118 ? 

Il Pronto Soccorso non è un ambulatorio pediatrico cioè non dovrebbe occuparsi delle patologie  comuni e non gravi . Se la malattia del vostro bambino è gestibile con le vostre competenze genitoriali: misurare la temperatura, offrire liquidi freschi zuccherati in caso di inappetenza, somministrare paracetamolo in caso di febbre o dolore, aspettare 45 minuti per verificare l'effetto della terapia antifebbre e antidolore, coccolare e consolare il bambino spaventato , consiglio di aspettare e contattare il vostro pediatra appena egli sarà reperibile perchè conosce meglio la situazione sanitaria del piccolo paziente, può evitare terapie edesami inutili grazie alla possibilità di rivisitare il paziente e di tenersi in contatto telefonico quotidiano con i genitori. 

Se il vostro bambino è di pochi mesi o presenta un disturbo serio, oppure vi sono le condizioni di vera emergenza quali ad esempio:

  1. Incidente in automobile o in bicicletta, cadute o altri impatti violenti;
  2. Ferite i ustioni profonde o estese;Sanguinamento che non si arresta (come sangue dal naso, dall'ano o da ferite);Comportamento apparentemente inspiegabile, alterazione improvvisa del carattere o pianto continuo ed inconsolabile;Difficoltà respiratoria;Colorito blu (cianosi) alle labbra o sulla pelle o colorito grigiastro;Convulsioni o crisi di perdita di coscienza;Dolore intenso in bambino sofferente, nonostante la terapia contro il dolore;Vomito, alterazioni coscienza, stato confusionale, mal di testa violento successivi a trauma cranico;Vomito ripetuto, accompagnato o no da diarrea protratta, in particolare sotto l'anno di vita.

dovete rivolgervi al pronto soccorso pediatrico più vicino. 

Chiamate direttamente il 118 in caso di:

    Condizioni gravi che prevedano il trasporto disteso ed assistito del bambino;In caso di incidente stradale (fratture sospette, lesioni sospette della colonna). 

Chiamate  senza esitare il Centro Antiveleni tel 02 661 01 029 in caso di sospetta ingestione accidentale di sostanze, anche se il bambino non presenta sintomi.

Devo tenere  in casa un antibiotico in caso di febbre prolungata ?

Gli antibiotici non sono farmaci antifebbre, sono farmaci che combattono particolari e specifiche infezioni determinate da batteri che insieme ad altri sintomi portano anche la febbre.

Per distinguere un'infezione batterica da un'infezione virale è bene contattare il proprio pediatra che valuterà di volta in volta le necessità di visitare il bambino o l'opportunità di fornire consigli telefonici e rivalutare la situazione nel tempo.

L'uso indisciminato di antibiotici "dal terzo giorno di febbre"  ha purtroppo determinato l'aumento delle resistenze batteriche e quindi maggiori difficoltà a reperire un antibiotico efficaace quando necessario. più di 4/5 delle febbri dei bambini nei primi anni di vita è determinata da un virus, non necessita quindi di terapia antibiotica ma di terapie di supporto (paracetamolo, lavaggi nasali, alimenti freschi zuccherati, areosol con fisiologica) e il contatto telefonico o ambulatoriale con il pediatra.

Come posso segnalare un disservizio o un encomio nei confronti degli operatori sanitari territoriali e/o ospedalieri ?

  1. contattare l'U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico) tel.  02 98052536 per disservizi  o encomi riferiti agli operatori dell'ospedale di Vizzolo o della Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile (UONPIA)inviando un fax allo 02 98052535, oppure inviando una mail all'indirizzo This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
  2. Coordinamento This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o direttamente on line sul sito www.ats-milano.it 

Perchè la lista di attesa dei Bilanci di Salute e dei certificati è così lunga ? 

Per i bambini malati non esiste lista di attesa, dopo contatto telefonico con il pediatra se necessario la visita verrà eseguita il giorno stesso. 

La programmazione degli appuntamenti non urgenti (Bilanci di salute, certificati ad uso sportivo) segue la disponibilità del calendario e dell'agenda. Nei periodi di epidemia (tanti bambini ammalati contemporaneamente) lo spazio dedicato  ai controlli dei bambini sani deve necessariamente ridursi. Da ultimo, la richiesta di visite in orari compatibili con il lavoro dei genitori, lo sport, il catechismo,  ecc. satura gli appuntamenti disponibili nel tardo pomeriggio. 

Per tutti questi  motivi è possibile sentirsi proporre un appuntamento di controllo a distanza di 6 - 9 mesi. 
Se sto allattando al seno il mio bambino e devo prendere un farmaco, dove posso reperire informazioni sicure ?
Per la maggior parte delle terapie farmacologiche proposte in caso di patologie comuni il vostro peditra potrà darvi una risposta competente. 

In caso di farmaci di uso non comune potete contattare direttemnte l'Istituto Mario Negri , Centro di informazione sul farmaco in gravidanza e allattamento  tel. 800 883 300. 

Le difficoltà scolastiche sono prevenibili ?

L'insuccesso scolastico ha svariate cause, che possono essere suddivise in:

disturbi specifici (3-4% della popolazione scolastica): sono chiamati disturbi specifici dell'apprendimento i vari tipi di dislessia, la dislessia ha una forte componente familiare e alcuni sintomi premonitori visibili prima dei 7 anni: disturbo o ritardo del linguaggio, disturbo della capacità di concentrazione, motricità grossolana (bambini goffi) il riconoscimento precoce di tali piccole difficoltà potrebbe essere una forma di "prevenzione" in senso lato della dislessia.

disturbi aspecifici (10-20% della popolazione scolastica): i disturbi aspecifici dell'apprendimento riguardano tutte le cause  non comprese nella dislessia: anemia, malattie neurologiche, deficit di vista o udito, ritardo mentale, malattie croniche invalidanti, carenza di stimoli affettivi o educativi o culturali, patologia psicologica o psichiatrica, carenza cronica di sonno,  patologie croniche dei genitori, abbandono. In questi casi, molto complessi e molto diversi uno dall'altro, la diagno e il trattamento precoci costituiscono una forma di prevenzione. 

La principale difficoltà delle famiglie è quella di accettare che l'educatore del nido, la maestra di scuola dell'infanzia o il pediatra pongano dubbi sulla "normalità" del proprio bambino. La normale reazione di fuga, di svalutazione dell'operatore che segnala la difficoltà determina purtroppo  l'allungamento dei tempi di diagnosi e di cura.  

Il mio bambino di pochi mesi è molto interessato alla TV significa che è intelligente ?

I bambini sin dalla nascita sono interessati al mondo esterno e agli stimoli che da esso provengono.

Alcuni stimoli ambientali sono considerati adeguati e vanno incoraggiati, altri sono considerati dannosi e vanno evitati.

Tra gli stimoli riconosciuti unanimamente  positivi segnaliamo: parlare, cantare, recitare filastrocche al proprio bambino, dare un nome ai sentimenti, accudire nei bisogni primari, insegnare a tollerare piccoli no adatti all'età, incoraggiare l'autonomia, sostenere negli errori, leggere ad alta voce (vedi  Nati Per Leggere e Nati Per la Musica nella sezione progetti e nei link consigliati).

Tra gli stimoli considerati dannosi c'è la visione precoce sotto i 2-3 anni della televisione.  Ci sono studi molto autorevoli, pubblicati su riviste prestigiose, che indicano la visione precove della tv come causa  di ritardo di ritardo del linguaggio e dèficit di attenzione. Quindi per sviluppare l'intelligenza del vostro bambino potete spegnere la tv. 

Sono preoccupata perchè il mio bambino assiste in famiglia a liti violente, ne resterà traumatizzato ?

La violenza nelle relazioni familiari è uno dei principali problemi di salute pubblica segnalati e tra 15 e 44 anni di età.

Anche chi vive l'esperienza della violenza assistita,  episodica o continuata, ha pesanti e dolorose conseguenze nei diversi ambiti della vita e della personalità. Esistono anche se in minor numero, casi di violenze familiari subite dagli uomini. I bambini necessitano di tutela e sono portatori di diritti. Chiunque viva una esperienza di violenza da adulto in presenza di un bambino deve chiedere aiuto per se e per il suo bambino.

Il proprio pediatra, il consultorio, il medico di medicina generale, la maestra dei propri figli, l'assistente sociale del comune, sono le figure professionali cui rivolgersi. In caso di emergenze rivolgersi personalmente al Pronto Soccorso  più vicino.

Polizia e/o Carabinieri  tel 113.

Mandare un fax al Tribunale per i  Minorenni  fax 02 43998122.

Casa delle donne maltrattate  telefono 02 55015519

Servizio Minori e famiglia-Terzo Polo  via Marsala 6 Melegnano 02 36762521

Gruppo minori UONPIA 02 55608019

Cerchi d'acqua 02 58430117

Sono preoccupato perchè mio marito/moglie eccede nel bere alcolici, i nostri bambini potrebbero esserne danneggiati?

Lo sviluppo di un bambino esposto durante la vita prenatale (gravidanza) a droghe o alcool risulta danneggiato e porta problemi quali anemia, scarsa crescita, malformazioni e ad un'alta probabilità di essere esposto a violenza familiare diretta o assistita. Avere un familiare con problemi di alcool o droga è un fattore di rischio per l'intero nucleo familiare ed in particolare per i soggetti in età evolutiva. Il genitore che ossserva  il problema nel coniuge di solito tende a giustificare il comportamento dell'abuso alcoolico o di sostanze come occasionale.  Il genitore che abusa di sostanze o di alcool di solito tende a negare che questo rappresenti un problema. 

I bambini sono sempre portatori di diritti,  fra i quali il più importante è quello della tutela. Il genitore che percepisce la preoccupazione per se e per il proprio bambino e la difficoltà a poterlo tutelare e crescere in un ambiente sereno deve chiedere aiuto anche se dichiarare di avere un problema di questo tipo genera vergogna e timori di possibili estreme conseguenze quali la sottrazione dei figli alla famiglia in difficoltà. Questo fa paura e induce a rinviare le richieste di aiuto, con conseguenti danni. In realtà i servizi sociali lavorano per salvaguardare, migliorare, accrescere le capacità genitoriali e poter garantire una serena crescita a tutti i bambini all'interno delle loro famiglie.

Il proprio pediatra, il consultorio, il medico di medicina generale, la maestra dei propri figli, l'assistente sociale del comune, sono le figure professionali a cui potersi rivolgere.

Esistono servizi specifici per ogni problema a cui potersi rivolgere direttamente (anche in modo anonimo):

Il Sert (servizi per le tossicodipendenze, alcolismo e ludopatie) Vizzolo Predabissi via Pandina 1  (Ospedale di Vizzzolo) 02 98115301 

L'Associazione Alcolisti Anonimi  Milano 800910660 

Al-anon  Alateen : speranza e aiuto per familiari e amici di bevitori problematici 800087897

In caso di emergenza:

- recarsi personalmente al Pronto Soccorso più vicino.

- contattare Polizia e/o Carabinieri al  numero unico nazionale emergenze 112.

- mandare un fax al Tribunale per i Minorenni  fax 02 43998122 .

Mi devo separare

La separazione di per sè non è l'unica fonte di problemi per i bambini e gli adolescenti, infatti la maggior parte di questi risultano molto turbati dal clima familiare che precede la separazione.

Se la totalità delle coppie chiede assistenza ad un avvocato, solo pochi si affidano ad un professionista per la gestione delle problematiche emotive e affettive. Tali problematiche sono in primo luogo degli adulti che devono gestire il fallimento della coppia, la rabbia, il senso di colpa, la disperazione, l'ansia, ecc. e al contempo la difficoltà di dare sostegno ai figli, leggere lucidamente i loro bisogni proprio quando sono offuscati dai problemi personali.

La "famiglia" però è una struttura che deve continuare ad esistere anche dopo la seprazione in quanto la genitorialità continua al di là della rottura della coppia.

Sarebbe importante pensare che se il matrimonio non ha funzionato potrebbe valere la pena di investire energie per divorziare "bene" soprattutto per tutelare i bambini e i ragazzi.

La separazione è un trauma per tutti, figli compresi; accade spesso che i genitori inconsapevolmente utilizzino i sentimenti dei loro bambini per ferire o ricattare l'ex coniuge. I bambini scelgono di sentirsi in colpa pur di non sentirsi impotenti, essere manipolati aggiunge ulteriore e inutile dolore.

Se la situazione sfugge di mano e la gestione diventa troppo difficile si deve chiedere aiuto.  

E' morto un familiare

Succede che gli adulti di fronte alle difficoltà della vita pensino di proteggere i bambini ed i ragazzi negando la realtà, nascondendosi quando la commozione ha il sopravvento e scorrono le lacrime, inventando raffreddori. I nostri figli, piccoli o grandi, hanno bisogno di sapere la verità con parole adeguate alla loro età per poter affrontare il dolore ed elaborare il lutto.

Prima si comunica al bambino l'evento luttuoso e meno bugie a "fin di bene" si diranno.

I nostri figli, piccoli e grandi, non sono stupidi capiscono i nostri sentimenti prma e oltre le parole. Se non forniamo tutte le informazioni necessarie a comprendere le emozioni che percepiscono in casa, otterremo tre risultati: 

    • 1- i piccoli tenderanno ad attribuirsi la colpa del dolore e della tensione domestica per poter dare un senso alla discrepanza che rilevano tra i sentimenti e le parole.
    • 2- si troveranno nell'imbarazzante situazione di dover  fare i conti con l'impossibilità di fidarsi degli adulti importanti per loro, proprio quelle persone che li dovrebbero aiutare a crescere nella buona e nella cattiva sorte.
    • 3- dovranno lavorare di fantasia per dare spiegazioni della asssenza della persona deceduta attribuendosene la colpa: "sarà andato via perchè sono stato cattivo?"
    • La consapevolezza condivisa di quello che è accaduto potrà favorire quei preziosi momenti di intimità per consolarsi vicendevolmente, di ricordo e racconto per poter compiangere insieme e condividere la nostalgia e anche per sostenere la rabbia, l'impotenza, la tristezza, la disperazione.
    • Un bambino non coinvolto si sentirà solo e la solitudine acuisce il dolore e la mancanza.

A tutte le età i bambini hanno gli "attrezzi" per rispondere al dolore se adeguatamente sostenuti.

I riti funebri: veglia della salma, corteo funebre, rito religioso e sepoltura sono fortemente influenzati dalla cultura di appartenenza e variano da paese a paese.

Uno dei significati di tali riti è condividere con la comunità è condividere il proprio dolore ed il commiato. Scegliere di non far partecipare un bambino potrebbe significare, per lui, esclusione e solitudine.

Per approfondimenti: dott. Paolo Roccato "un pediatra per amico" n.5 nov./dic. 2006UPPA biblio lutto. 

Mio figlio dice le bugie

La cosa che succede più frequentemente ai genitori è di desiderare che i propri figli siano meglio di loro. La faccenda delle bugie non fa eccezione. Tutti noi diciamo bugie, tante,  per i motivi più svariati, forma, cortesia, ipocrisia, imbarazzo, desiderio di protezione, desiderio di evitare multe o sanzioni, ecc.

La situazione in cui gli adulti dicono più bugie è nella relazione con i bambini, immaginando di proteggerli  o per incapacità di tradurre pensieri o sentimenti complessi. I bambini hanno prima di tutto necessità di trovare il senso dei nostri comportamenti e hanno fame di verità. Tra dire la verità e confessarsi c'è naturalmente una bella differenza: una cosa è dire nel dettaglio la situazione del conto in banca  un'altra è dire "sono preoccupato che i soldi possano non bastare"; una cosa è confessare i dettagli della crisi di coppia una cosa è dire "sono triste perchè ho litigaato con il papaà". E' la differenza che c'è tra essere falsi ed essere riservati. Spesso un eccesso di sincerità, dettagli imbarazzanti o verità difficili da sopportare , vengono riferiti ai figli con il fine ultimo, magari inconsaevole, di avere un appoggio emotivo per i propri problemi. Questo eccesso di carico significa per loro essere incaricati di sostenere emotivamente i genitori  anzichè viceversa, questo genera ansie e preoccupazioni.

Le bugie degli adulti vengono quasi sempre scoperte dai bambini che, prima delle parole, sono abituati a "leggere" i nostri sentimenti. Di questo è difficile accorgersi perchè i bambini non fidandosi più dei loro genitori nasconderanno di aver ben compreso di essere stati ingannati. Questa perdita di fiducia nel genitore è il danno principale delle bugie dei grandi.

Tutti i bambini dicono le bugie, nella maggior parte dei casi per non perdere la stima delle persone per loro importanti. Tra le aspettative dei grandi (fare tutti i compiti, essere ordinati, essere generosi, essere puntuali...) e il proprio percorso evolutivo (non ho voglia di fare i compiti, l'ordine non mi interessa, sono concentrato su di me, la puntualità non è un mio obiettivo...) si può aprire lo spazio per la bugia infantile.

Se poi il bambino percepisce l'adulto come fragile, bisognoso di sostegno, contraddittorio e poco autorevole, la bugia sarà il suo modo di tutelarlo, proteggerlo e volergli bene.

Educhiamoli alla lealtà essendo leali e sinceri.

Pretendiamo sincerità e schiettezza, iniziandonoi stessi a non imbrogliarli anche se  "a fin di bene".

Tratto da : "Lo spazio della mente, I grandi hanno il naso lungo"  Dott. Paolo Roccato "Un Pediatra Per Amico"  n. 4/2009

Mio figlio fa i capricci

Tutti noi di fronte alla necessità di affrontare un problema o una difficoltà sviluppiamo strategie di adattamento o di contrasto.

Manteniamo nel tempo le strategie che risultano efficaci e abbandoniamo le strategie inutili e dannose: rispettiamo le norme del codice stradale e così risparmiamo sanzioni e multe; ci laviamo e ci vestiamo adeguatamente così da poter sopravvivere in tutte le stagioni e avere una convivenza civile con gli altri;  rispettiamo gli altri e quasi sempre questo comportamento ci permette di essere rispettati.

Anche i nostri bambini, quaotidianamente, si trovano a cercare strumenti efficaci per risolvere i loro problemi. Se lo strumento pianto permette di ottenere il gelato o la caramella questo verrà utilizzato  e con grande specializzazione ampliato e prolungato all'infinito. Se lo strumento mi butto per terra e picchio la testa contro il pavimento permette di ottenere l'acquisto della merendina, questo strumento verrà archiviato come efficace. Se la risposta ai capricci è la promessa di una sanzione o di una punizione che non verrà mantenuta con coerenza nel tempo i bambini continueranno a usare i loro strumenti più efficaci: fare i capricci.

Tutti i bambini fanno i capricci, tutti i bambini cercano stategie per ottenere ciò che desiderano. Le nostre risposte e i nostri comportamenti di fronte ad un bambino capriccioso, confermano o smentiscono, agli occhi del piccolo stratega, la bontà o l'inutilità dello strumento: pianto, vomito, battere la testa sul muro, tenere il fiato, urlare come la sirena dei pompieri.

Se ci vergognamo di fronte ai clienti del supermercato della sceneggiata messa in atto dal nostro bambino e acquistiamo velocemente ciò che desiderava diamo grande valore alle sue capacità di convincimento. Se prolunghiamo la presenza al parchetto pur di non sentire quelle urla lancinanti diamo una informazione preziosa al nostro piccolo. La tecnica usata da molti genitori di promettere ricompense, giochi, dolci per interrompere il capriccio insegna al bambino una grande verità "fare i capricci significa ottenere ciò che si è desiderato o la ricompensa per il capriccio stesso". La tecnica del ricatto è molto efficace, di solito funziona molto bene e fa ottenere brillanti risultati nell'immediato; purtroppo però essere ricattati genera rabbia e rancore. Il bambino arrabbiato farà,  a maggior ragione, tanti capricci generando un circolo vizioso da cui sarà difficile uscire.

Se il papà dice no e la mamma dice si il risultato é che lo strumento capriccio  risulta comunque efficace con l'effetto collaterale, molto più grave,  che il valore del genitore smentito cala moltissimo e parallelamente cresce il sentimento di potenza del piccolo despota.

Non ci sono ricette per rispondere ai capricci se non tenere a mente che i bambini fanno il loro "mestiere" e ci chiedono anche attraverso i capricci di fare il nostro. Se diamo al bambino capriccioso una risposta scomposta : urliamo, picchiamo, minacciamo, ricattiamo, non manteniamo la coerenza nelle stesse circostanze, otteniamo  due risultati:

    • 1- insegnamo ad urlare, picchiare, minacciare, ricattare ...
    • 2- confermiamo il valore dell'arma capriccio.

Ogni genitore trova le sue stategie vincenti: sviare con diplomazia, abbassare la voce per ottenere attenzione, fare raccomandazioni pacate anticipatorie, evitare di portare i piccoli in luoghi "a rischio capriccio", contare fino a dieci prima di reagire, spiegare i propri sentimenti di rabbia o vergogna per condividere l'obiettivo futuro di stare tutti meglio. Se si percepisce la difficoltà e il rischio che la situazione scappi di mano e di non saper più controllare le proprie reazioni fisiche o verbali, si deve chiedere aiuto.

Possono dare aiuto: gli amici con figli, le educatrici del nido, gli insegnanti di scuola materna o elementare, il pediatra, il consultorio familiare, i gruppi di mutuo auto aiuto. 

Il mio bambino non mangia frutta e verdura

Non preoccupatevi mangiatene tanta voi e continuate a offrirle serenamente.

(vedi allegato articolo di "Quaderni ACP" 2013; 20(5): 236  di Manetti, Panza e Brunelli

Qualche volta ci stupisce accorgerci che il nostro bambino comanda e ha sviluppato metodi raffinati per ottenere ciò che vuole. E' normale? (il bambino imperatore) 

Sgridare fa bene?

Tutti i bambini fanno arrabbiare i genitori. Quando siamo arrabbiati il difficile è ricordarsi che il nostro compito educativo consiste nell'aiutarli e facilitarli a trovare la strada per essere in grado di affrontare autonomamente e adeguatamente le difficoltà della vita. Difficile pensare che un bambino nasca capace , autonomo, bravo, competente, educato.Il suo apprendistato alla vita dura per tutta l'infanzia e tutta l'adolescenza (nella migliore delle ipotesi), il nostro compito è quindi sgridarli e sanzionarli per educarli alle regole ed all'autonomia ma soprattutto sostenerli ed incoraggiarli circa la necessità di sbagliare. "Chi non fa non sbaglia" , "Sbagliando si impara".  Non è però facile tenere a mente tutto ciò in un momento di rabbia o di delusione di fronte ai comportamenti dei nostri figli. 

Ci sono modi distruttivi di sgridare. Se il rimprovero è basato sul disprezzo può determinare la chiusura della speranza del bambino di poter imparare o di poter far meglio alla prossima occasione o di essere amato nonostante l'errore. Tutto ciò contribuisce alla riduzione dell'autostima che può essere definita come le fondamenta su cui costruire la casa del futuro. Per questo il disprezzo e l'umiliazione bloccano le possibilità del bambino di autocorreggersi e quindi vanificano lo scopo stesso del rimprovero.

Ci sono modi costruttivi di sgridare. Gli scopi educativi del rimprovero sono favorire la chiara comprensione che quel comportamento non va bene. Favorire la  previsione di comportamenti alternativi più adeguati in condizioni simili nel futuro. Favorire la comprensioe del perchè i comportamenti alternativi sono più adeguati.  

Sono entrati i ladri in casa

Sia i bambini sia gli adulti reagiscono ai traumi della vita. I ladri in casa sono un'evenienza dolorosa che preoccupa e in alcuni casi traumatizza.

Di solito gli adulti reagiscono ai traumi di questo genere raccontando più e più volte a persone diverse il fatto accaduto. Questo serve a ritornare sui sentimenti di paura e di violenza subita per poterli "comprendere" meglio ed elaborare e anche per farsi lenire dai sentimenti di condivisione ed empatia suscitati dai nostri racconti nell'interlocutore. Nell'ipotesi di proteggere i nostri bambini dal dolore e dalla paura suscitata dal furto subito, spesso evitiamo il discorso, fingiamo che nulla sia accaduto; se interrogati sulla nostra espressione di tristezza o preoccupazione neghiamo l'evidenza e li lasciamo sostanzialmente soli nel loro dolore e nella loro paura. E' possibile invece approcciarsi delicatamente a ciò che è accaduto con racconti o disegni o scenette con le bambole e gli orsetti per consentire loro di ritornare più volte su quel sentimento che tanto li spaventa e preoccupa.  

Quando il mio bambino di pochi mesi piange tanto mi preoccupo perchè sento tanta rabbia e voglia di scuoterlo, cosa devo fare?

Il pianto dei bambini, sia neonati sia più grandi, è una modalità di comunicazione e di  richiesta di relazione. Quando siamo tranquilli, forti, stabili, svolgiamo facilmente il nostro ruolo di adulto e portiamo attenzione , aiuto, sostegno e contenimento al nostro bambino. Succede abbastanza  spesso che il pianto generi disagio, ansia e senso di inadeguatezza, soprattutto quando ci sentiamo deboli, impreparati, instabili, soli. Qualche volta è possibile scivolare verso un sentimento di rabbia o verso comportamenti violenti. Un neonato non deve mai essere scosso in quanto le strutture delicate del suo cervello vengono in questo modo gravemente danneggiate. Se avete provato sentimenti simili è molto importante chiedere aiuto al proprio compagno, ai propri familiari, al pediatra, al consultorio familiare, in quanto la solitudine nella gestione di questi pensieri indicibili aumenta il senso di colpa e il senso di colpa aumenta la percezione di essere un genitore inadeguato innescando così un circolo vizioso da cui può essere molto difficile uscire. Essere un bravo genitore non significa essere perfetti, meglio essere onesti con se stessi circa i propri sentimenti e le proprie difficoltà per potersene fare carico e chiedere aiuto.  I nostri figli, anche neonati, impareranno molto dal nostro senso del limite mentre verranno  schiacciati e traumatizzati dalla negazione dei problemi, dalla ricerca della perfezione (impossibile) e dalla violenza dei nostri sentimenti e delle nostre azioni. 

Se lo specialista da cui mi ha mandato il pediatra mi chiede  ulteriori controlli clinici o esami, chi mi deve fare la prescrizione?

Dal settembre 2009 la Regione Lombardia ha previsto una norma  per migliorare l'assistenza e agevolare i pazienti semplificando le procedure e permettendo un  risparmio di tempo.

I medici specialisti di tutte le strutture accreditate (Ospedali, poliambulatori, centri specialistici) sono tenuti ad effettuare direttamente le prescrizioni delle prestazioni necessarie.E' un diritto del paziente chiedere l'adesione a tale norma, in caso di difficltà segnalare il disservizio al  848800507